Ristruttura Casa & Casali n. 37 – Idee per ottimizzare gli spazi
L’architetto Andrea Bella ha lavorato ad un progetto capace di giocare su un uso sapiente di luci, materiali e volumi, definendo ambienti spaziosi in un’abitazione non troppo ampia
Il Volume crea spazio
Rivoli è un piccolo centro storico che dista soltanto 15 chilometri da Torino.
Qui l’architetto Andrea Bella ha lavorato al progetto di ristruttu- razione interna di una residenza privata, organizzata su due livelli, l’ultimo dei quali man- sardato. La sfida è stata quella di trasformare una tradizionale abitazione di un corpo edilizio a manica stretta in un ambiente luminoso e aperto che ottimizzasse l’uso degli spazi.
Il corpo totale è di circa 135 metri qua- drati, di cui 90 occupano il primo piano ed i restanti 45 la man- sarda. Nemmeno 10 metri sepa- rano un affaccio dal suo oppo- sto, rispettivamente a sud verso il cortile ed il giardino interno ed a nord verso il castello, su una vecchia ed affascinante via pedo- nale del borgo storico del paese. La grande abilità dell’architetto e del suo team è stata quella di giocare tra illuminazione artificiale e naturale e far sì che questa segnasse il ritmo della con- trapposizione dei volumi.
Omaggio alla musica
Tra le note originali di questo appartamento, c’è l’ampia parete con impressi alcuni dei versi della canzone One degli U2. Questa è realizzata semplice- mente con intonaco e pittura. La preparazione di un sottofondo granuloso le dona, una volta ulti- mata, una rifrazione della luce molto morbida. Il colore è inve- ce trattato, sia ne
Luci e spazio
La ridistribuzione interna ha visto, al piano inferiore, l’eliminazione di tutti i setti interni trasformando i vecchi ambienti in un ampio open-space. Con particolare cura sono stati scelti i corpi illuminanti, collocati in pun- ti prestabiliti dal progetto, al fine di
ottenere un contrasto possibilmente controllato fra zone illuminate e zone in penombra e capaci di evocare un dialogo formale tra contenitore ed elementi contenuti. Esattamente come il camino Focus posizionato in prossimità della zona conversazione. Questo può essere ruotato indirizzando il calore dove vogliamo.
Ambienti che comunicano
La pianta originale, ridotta ad un rigido incastro di ambienti più o meno regolari, ha lasciato posto a spazi più ampi, sia al piano inferiore che a quel- lo superiore, dove semplici pareti di cristallo suggeriscono il passaggio tra gli ambienti senza mai interrompere il percorso di chi li attraversa. Ognuno comunica con il suc- cessivo senza soluzione di continuità.
Al piano inferiore l’ingresso ci porta in posizione baricentrica rispetto alla larghezza della manica da dove, attraverso un’unica visione d’insieme, si possono percepire una zona di lettura, un angolo conver- sazione, una zona pranzo, uno spazio dedicato alla preparazione dei cibi e la presenza di un elemento centrale, apparentemente definito, che per natura intrinseca fa salire lo sguardo fino al piano superiore dove cristalli di colore leg- germente brunito lasciano avvertire la presenza di altri ambienti.
Sempre al piano inferiore tro- vano la propria collocazione ulteriori funzioni oltre a quelle accennate, in particolare un servizio igienico il cui antiba- gno, caratterizzato dalla presenza di due lavandini a colonna in ceramica bianca, è anche elemento di collegamento fra la zona living e lo studio, e spazio su cui, anco- ra attraverso pareti in cristallo acidato color bronzo, si affac- ciano uno spazio lavanderia ed un ampio vano doccia a pavi- mento.
Pareti effetto tessuto
Le pareti interne sono trattate con uno strato di intonaco tradizionale rifinito, a livello di pittura, da un fondo granuloso, utilizzato normalmente per quelle esterne, e da una tinta realizzata attraverso una particolare diluizione che resti- tuisce, grazie ad una stesura a tratti non regolari, un effetto simile a quello di un tes- suto a trama grossa. Il colore
MANSARDA
Il piano superiore occupa una superficie di circa 45 mq. Il perime- tro è meno regolare e due soli abbaini ne illuminano gli spazi. Gli ambienti sono delimitati da cristalli, compreso il bagno padronale scelto per le pareti è un tono piuttosto scuro di marrone, corretto da una piccola per- centuale di viola. L’effetto gra- nuloso del fondo e l’irregolari- tà della pigmentazione inter- cettano e riflettono la luce d’ambiente, distraendo l’osser- vatore dalla sola percezione della tinta.
Il tono più scuro della pittura imita quello delle venature più scure del pavimento, dove doghe di rovere massello pial- late a mano ricoprono tutte le superfici. Tutte ad eccezione di un quadrato di due metri di lato in prossimità della zona cottura, realizzato in resina ver- de per resistere meglio ai liqui- di in generale ed agli spruzzi caldi in particolare.
Pareti e pavimento costitui- scono uno sfondo ideale per ospitare ed enfatizzare l’effet- to che la luce naturale prove- niente dall’esterno genera attraverso i larghi teli bianchi delle tende a rullo posiziona- te in sequenza continua senza interruzione lungo le pareti principali.
LA SCALA: IL PROGETTO SUPERA L’IDEA
Cuore del progetto è senza dubbio la ricol- locazione e ridefinizione della scala che, in questo caso, esalta il suo essere collegamento fisico e soprattutto visivo tra l’open space e la zona notte ridisegnata al piano superiore. Il progetto supera l’idea convenzionale di scala e questa abbandona la semplice fun- zione statica di supporto e diventa parte inte- grante della cucina. E’ infatti costituita dal- l’accostamento di parallelepipedi di poco più di 60 centimetri di lato e altezza differente.
Ogni parallelepipedo sostiene due cristalli, anch’essi a quota diversa e a formare le pedate della scala.
Al piano d’imposta della scala, ogni paralle- lepipedo ospita al suo interno una funzione differente, dal ripostiglio al guardaroba per gli ospiti, fino ad accogliere tutta la dotazio- ne di una vera cucina, dalla dispensa alla colonna forni, dal frigo alla piastra cottura in vetro ceramica, in grado di scomparire sem- plicemente richiudendo le ante del paralle- lepipedo che la ospita.
I parallelepipedi sono realizzati con una strut- tura in MDF trattato superficialmente in resi- na spatolata che ammorbidisce la geometria rigida delle forme e mitiga l’imponenza del volume attraverso la riflessione irregolare del- la luce che la stesura a spatola assicura ad ogni superficie trattata.
Il piano di lavoro dell’isola centrale ospita le vasche in acciaio inox dei lavandini ed è rea- lizzato in corian bianco.